Molto probabilmente la seconda ripetizione di questa via made in Cabas e Masera, che a detta sua è stata
quella che hanno ripulito di più. Al seguito di questa affermazione la risposta del Pilati era prevedibile:
Beh, no è che ghe se vol tant!! Alla fine si è rivelata una mezza verità, anche se dal diedro del terzo tiro si è staccato un bel bloccone che ci ha schivato per pochi centimetri, rimbalzandoci proprio davanti alla faccia. Attenzione a tre blocchi in particolare: Uno sempre nel diedro del terzo tiro, uno prima dello strapiombo del quarto tiro, e uno prima del
delicato traverso del quinto tiro, appena sotto lo strapiombino con il chiodo rosso. La via è protetta con soli chiodi e clessidre ravvicinate, anche se definirei solide soltanto le clessidre, mentre i chiodi artigianali lasciano alquanto desiderare, anche se non danno troppo fastidio. Tutte le soste sono su albero, a parte la seconda su due clessidre cordonate e la penultima su un albero precariamente marcio, da rinforzare dunque (ottimo friend giallo BD). Difficoltà massima V+
Relazione alla Lanterna dal Ruggero
Simone assicura Luca sul terzo tiro
Andrea sul primo tiro
Luca nel diedro del terzo tiro
Fine del diedro del terzo tiro
Simone sul penultimo tiro
Luca sull'ultimo tiro
Luca Pilati & Simone Pedron - Andrea Endrizzi e Franz
Via Sabine - 150mt - max V+ C2